Punto 7: Unterstòll

Specialmente nella tarda primavera, anche quest’area assume alcune caratteristiche che corrispondono a quanto descritto dall’autore in alcuni passi di Grigia.

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Descrizione

Bianchi e viola, verdi e marrone erano i prati. Lui non era un fantasma. Un bosco incantato di larici antichi ricoperti di tenero verde su un pendio verde smeraldo. Sotto il muschio di certo vivevano cristalli bianchi e viola. Il torrente una volta in mezzo al bosco scorreva su una pietra così da sembrare un grande pettine d’argento.
(…) E soltanto ora riconobbe ciò che aveva fatto nell’isolarsi quell’estate e nel lasciarsi trascinare da quella corrente tutta sua che lo aveva travolto. Cadeva in ginocchio fra gli alberi dalle chiome verde brillante, allargava le braccia, come mai prima in tutta la sua vita, ed in questi momenti era come se qualcuno lo strappasse da se stesso. Sentiva la mano dell’amata nella sua, la sua voce all'orecchio, ogni punto del suo corpo era come se venisse sfiorato solo allora per la prima volta, percepiva se stesso come una forma plasmata da un altro corpo.
(…) Tuttavia era certo di non voler tornare indietro, e stranamente al suo turbamento erano congiunti l’immagine dei prati fioriti tutt’intorno al bosco, e, nonostante la nostalgia di un futuro, il sentimento, ch’egli, morto, sarebbe giaciuto là fra anemoni, non‑ti‑scordar‑di‑me, orchidee, genziane e acetose d’uno stupendo, verde‑marrone. Si stendeva sul muschio. “Come portarti di là con me?” si chiedeva Homo.
(Grigia, p. 37 e 39)

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