Descrizione
Davano lavoro a tutti, uomini e donne. Con gli uomini formarono delle squadre e li mandavano su per i monti dove dovevano restare tutta la settimana, con le donne crearono delle colonne di portatrici che li rifornivano di attrezzi e viveri per sentieri quasi impraticabili. […] una imperiosa voce maschile chiamava le donne ciarlanti in attesa una dopo l'altra, e la grande gerla vuota veniva riempita finché le ginocchia si piegavano e le vene del collo si gonfiavano. Quando era la volta di una ragazza giovane e graziosa gli occhi parevano schizzarle dalle orbite e le labbra restavano aperte; si metteva in fila, e ad un cenno queste bestie da soma ormai mute, una dopo l'altra lentamente in ampie serpentine, cominciavano a dirigersi passo passo verso il monte. Portavano carichi preziosi rari, pane, carne e vino, e gli attrezzi di ferro si potevano maneggiare senza timore così che oltre alla paga era anche possibile appropriarsi di qualcosa di utile per la casa ed il podere, e per questo facevano volentieri le portatrici e in più erano grate agli uomini che avevano portato sui monti tanta benedizione.
(Grigia, p. 25)
Il muro sulla piazza con i baraccamenti militari (Fondo Joseph Nechi, Archivio Associazione storico-culturale Valsguana orientale e Tesino)
Lavori di costruzione della strada tra S. Orsola e Palù. (Fondo Joseph Nechi, Archivio Associazione storico-culturale Valsugana orientale e Tesino)
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