Descrizione
Giunta la sera si riunivano tutti nella piccola canonica dove avevano affittato una stanza per la mensa comune. D'accordo, la carne che arrivava dopo lungo cammino solo due volte la settimana, spesso era un po' andata a male, e non di rado si restava leggermente intossicati. Tuttavia, appena faceva buio, arrivavano tutti, inciampando con le loro piccole lanterne per le vie invisibili. Perché ancor più che per gli avvelenamenti soffrivano per la tristezza e l’abbandono, anche se era cosi bello là. Li annegavano nel vino. Un'ora dopo che si erano ritrovati, nella stanza della canonica s’addensava una nuvola di tristezza e di musica da ballo. Il grammofono girava come un carretto di latta dorata su un prato molle, disseminato di stelle stupende. Non si parlavano più, ma parlavano.
(Grigia, p. 45 e 47)
Dietro, al centro della foto, si intravede Robert Musil. (Archivio Museo storico italiano della Guerra di Rovereto)
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